Un debito pubblico che pesa come un macigno e paralizza l'Italia (e nessuno riesce a fermare); un Pil che cresce dell'1% scarso (la Germania viaggia ad esempio attorno al 4); una manovra economica che mette le mani nelle tasche del solito Pantalone (in quelle di lorsignori le metterà più avanti, forse); una disoccupazione e una pressione fiscale tra le più alte in Europa; una situazione carceraria che non ci invidiano neppure a Caracas. E questo è solo quello che mi viene in mente sul momento.
Bene. In mezzo a tutto questo sfacelo, un ministro della Repubblica e un capo di Stato, guarda caso presidente della medesima repubblica, trovano il tempo di litigare sul presunto spostamento di alcuni ministeri in terra padana. Che altro non sono che tre uffici, tuttora praticamente sguarniti, in 100 mq che saranno operativi, forse, a settembre.
Ecco, tutto questo per fare un po' il quadro della situazione e cercare di renderci conto come siamo messi.
giovedì 28 luglio 2011
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Non in mio nome.
2 commenti:
male (non aggiungo altro)
Suvvia un po' di ottimismo, mi consenta di raccontarle una barzelletta.
Eravamo in Africa io e Brunetta e veniamo catturati da una tribù indigena, il capo domanda: "Vuoi Bunga Bunga o morire?"
Brunetta risponde: "Bunga Bunga" e viene violentato dagli uomini della tribù.
Mi domandano "Bunga Bunga o morire?" e io rispondo: "Preferisco morire". Al che il capo della tribù risponde: "D'accordo ma prima un po' di Bunga Bunga"
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