lunedì 15 novembre 2010

Nucleare, non è solo una questione tra regioni e governo

La Corte Costituzionale ha bocciato ieri le leggi regionali, promulgate da Puglia, Campania e Calabria, tramite le quali queste regioni avevano bloccato sui rispettivi territori sia la costruzione delle future centrali nucleari, sia i depositi di stoccaggio delle scorie. Secondo la Consulta le regioni avrebbero legiferato ignorando che le competenze in materia di approvvigionamento energetico sono di pertinenza esclusiva dello stato.

Non ho ovviamente niente da aggiungere al riguardo. Se la Corte Costituzionale si è pronunciata in questo senso, non rimane che prenderne atto. L'unico timore che ho riguarda quello che succederà quando questa specie di "guerra" si sposterà dalle carte bollate e interesserà la gente e i territori. Cioè quando verranno ufficializzati dal governo i siti di costruzione e di stoccaggio.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

il nucleare è un'importante risorsa. E' economico non produce grandi quantità di scorie ed è sicuro. All'estero lo utilizzano ampiamente e non hanno problemi di scorie. non vedo perché noi dobbiamo farne a meno.

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, dovrei averlo visto anch'io quel film.

Maurizio ha detto...

Infatti,chiedere ai Francesi.

Le scorie prenditele tu dentro casa please!

Anonimo ha detto...

forse mi sono spiegata male.

le scorie non danno grossi problemi perché per arrivare a 127 tonnellate della Francia occorre avere almeno 20 centrali in attività per 30 anni o anche oltre.
La Francia ha il nucleare dagli anni 60 quindi si sono accumulate molte scorie. Le scorie possono però essere vendute magari ai militari e utilizzate per missioni di pace.
In ogni caso io mi fiderei di Veronesi che è un esperto oncologo.

Andrea Sacchini ha detto...

forse mi sono spiegata male

No, no, ti sei spiegata fin troppo bene.

lucy ha detto...

le scorie non danno grossi problemi perché per arrivare a 127 tonnellate della Francia occorre avere almeno 20 centrali in attività per 30 anni o anche oltre.

non è detto. Dipende dalla produzione in Mw della centrale, dal materiale impiegato, dalla tecnologia utilizzata.
consideriamo inoltre che la centrale sicura non esiste e che la centrale immette grandi quantità di vapore nell'atmosfera, vapore che può avere impatto ambientale, valutato da caso a caso e comunque rilevante riguardo l'effetto serra.
La centrale inoltre non è economica ma costosissima ha bisogna di acqua, molta acqua, e in media si registrano dai 40 ai 50 problemi tecnici ogni anno, proprio in Francia.
La centrale può rimanere operativa per 30 anni, dopo va ricostruita o riqualificata spendendo altri milioni di euro.

In ogni caso io mi fiderei di Veronesi che è un esperto oncologo.

a casa mia l'oncologo si occupa della cura e delle terapie sui tumori e relativi studi.
Cosa ci "capa" questo con le centrali atomiche?
ci vorrebbe un fisico nucleare non un oncologo, un oncologo molto anziano per giunta che difficilmente sarà ancora in vita quando vedranno la luce le prime centrali in Italia.

il fatto è che un oncologo può dire corbellerie in campo di fisica nucleare, un fisico si sputtanerebbe alla grande a raccontare le frottole che propina Veronesi.

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