sabato 21 agosto 2010

Lo capite perché non cambierà mai niente finché ci sarà lui?


La domanda, naturalmente, è inutile. Lo sapete benissimo perché in questo paese non cambierà mai niente finché ci sarà lui. Non è una questione di colore politico, di simpatia o antipatia. A settembre, quando la politica ricomincerà a "lavorare", l'urgenza massima sarà il processo breve. Così come nel 2008, quando il Pdl ha vinto le elezioni, il primo provvedimento messo urgentemente subito in campo è stato il lodo Alfano.

Certo, come fumo negli occhi hanno buttato giù un po' di punti, tra cui la famosa riforma fiscale di cui parlano da una vita e - pensate un po' cos'hanno ritirato fuori - il completamento della Salerno-Reggio Calabria. Ma si tratta appunto di fumo negli occhi. In realtà quello che preme, e molto, a Berlusconi e ai suoi trombettieri sono le imminenti scadenze giudiziarie, come scriveva stamattina Ugo Magri su La Stampa.


L`unica cosa che davvero preme a Berlusconi è nascosta tra le pieghe del documento finale, sotto la voce «Giustizia».

Consiste nel passaggio (soppesato parola per parola nel vertice a Palazzo Grazioli) sulla ragionevole durata dei processi. Sarà «indispensabile», sostiene il premier, «approvare apposite norme» a riguardo. Un testo c`è già, ed è quello licenziato a Palazzo Madama prima dell`estate. Se passerà così com`è pure alla Camera, il Cavaliere riuscirà a salvarsi dalla condanna che incombe sul suo capo a Milano (vicenda Mills). Bisogna però che la legge proceda al galoppo, perché l`avvocato Ghedini prevede la sentenza in arrivo tra marzo e aprile. Ma soprattutto, dal punto di vista del premier, è necessario che nessuno modifichi la norma transitoria, cucita su misura per far saltare i suoi processi.

Se Fini ci sta, e pone la sua firma sotto il processo breve, la crisi può considerarsi virtualmente conclusa. Se invece non ci sta, «alle urne perché anche se la Lega va forte io vinco uguale...». Questa è la sostanza della giornata.

Berlusconi ha 3 processi in corso. A dicembre, probabilmente, la Consulta spazzerà via il legittimo impedimento, unico scudo che per ora lo protegge. Ecco perché il processo breve, con norma transitoria (ad personam) annessa, è indispensabile che diventi legge. Non ci sarà mai spazio per la politica, in Italia, finché avremo un imputato a capo del governo. Perché le priorità non saranno mai i problemi degli italiani, ma i suoi.

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