lunedì 23 agosto 2010

La farsa di Melfi


La vicenda degli operai di Melfi, di cui ho già parlato alcuni giorni fa, sta assumendo i contorni di una farsa. Allora, eravamo rimasti al punto in cui i tre, forti di una sentenza del giudice del lavoro che impone a Fiat di reintegrarli nelle loro mansioni, si presentano questa mattina ai cancelli pur essendo stati "invitati" (?) dall'azienda a non presentarsi. Gli operai, però, non vengono fatti entrare nel posto di lavoro, ma sono trattenuti dalla vigilanza interna in una saletta adibita ad attività sindacale.

La vicenda, evidentemente, non finisce qui. Rimane l'amara domanda se l'Italia sia effettivamente uno stato di diritto, come si usa sempre dire, oppure no.

2 commenti:

andynaz ha detto...

il problema secondo me sta che si identifica il responsabile di questo sopruso come "FIAT", e non come le persone che hanno effettivamente deciso una cosa del genere. quello che andrebbe fatto, secondo me, è prendere chi ha deciso una cosa simile, processarlo, e se è colpevole licenziarlo in tronco (con sempre la solita annessa perdita di pensione)... ovviamente con risarcimenti milionari per i 3 malcapitati :-)

Andrea Sacchini ha detto...

La cosa che mi ha lasciato a bocca aperta è Matteoli che dice: "Le decisioni della magistratura vanno accolte anche quando non ci piacciono".

Mi sto ancora stropicciando gli occhi...

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