lunedì 17 maggio 2010

Bussano in Vaticano

Certo che i magistrati ne hanno di tempo da perdere: andare a chiedere una rogatoria al Vaticano... E poi cosa sperano, di poter andare a ficcanasare anche lì? Ingenui! "A mia memoria il Vaticano non ha mai permesso di accedere alla sua banca, lo Ior. Dunque non abbiamo tante speranze, ma la rogatoria la faremo lo stesso", dice uno dei magistrati che si occupa dell'inchiesta degli appalti al G8.

Probabilmente lo faranno per non lasciare nulla di intentato, dopo che una analoga rogatoria internazionale è stata indirizzata in Lussemburgo perché gli inquirenti sospettano che il coordinatore del Pdl Denis Verdini abbia nascosto là soldi e gioielli. L'attenzione dei magistrati per lo Ior, la banca vaticana, è aumentata dopo aver notate dalle indagini di questi giorni che molti passaggi di denaro riferibili alle persone arrestate andavano dritte al Vaticano.

Questa, naturalmente, non è una novità. Sono molti infatti gli scandali politico/finanziari che negli ultimi decenni hanno visto la banca vaticana invischiata a vario titolo. Il problema è che nessuno è mai riuscito a metterci il naso. Perfino Francesco Saverio Borrelli, capo del pool di mani pulite, all'epoca di tangentopoli si dovette fermare davanti allo Ior, coinvolto perché una parte della maxi-tangente Enimont era transitata attraverso il suo unico sportello (ebbene sì, lo Ior ha un solo sportello) attraverso un faccendiere.

Insomma, le probabilità che il Vaticano acconsenta a che si frughi nelle sue cose, oggi come allora è lo zero virgola. Però tentare non nuoce.

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