mercoledì 28 aprile 2010

Parte il lodo Alfano costituzionale

Come più volte preannunciato dal premier e dalla sua cricca, parte oggi il primo passo della grande riforma della giustizia tanto cara al centrodestra: il lodo Alfano costituzionale. Voi sapete che la prima versione di questa porcata è già stata mandata al macero dalla Consulta a ottobre dello scorso anno. Adesso che un po' di tempo è passato, ci riprovano con una nuova versione. Uno dei motivi per cui la Corte Costituzionale bocciò il provvedimento era la violazione degli articoli 138 (obbligo di ricorso a una legge costituzionale, non ordinaria) e 3 (uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge) della nostra carta Costituzionale.

Secondo loro questa nuova versione della porcata dovrebbe risolvere la questione dell'art. 138, mentre non è chiaro come pensano di aggirare l'art. 3 - chissà, forse la Consulta chiuderà un occhio? Boh...

La nuova veste di questa maialata ha, secondo quanto riporta l'Ansa, queste caratteristiche: scudo totale per presidente della Repubblica, presidente del Consiglio e ministri tutti, e poi "Il magistrato, sempre secondo quanto si apprende, deve invece comunicare alla Camera di appartenenza (Senato o Camera) del parlamentare o del ministro l'avvio del processo. La Camera ha 90 giorni di tempo per decidere se accogliere la richiesta o disporre la sospensione del processo fino al termine del mandato". Domanda da centomila dollari: secondo voi, all'occorrenza, come pensate si esprimerà la Camera?

Da aggiungere che sempre oggi, in Senato, ci sarà la votazione del famigerato ddl intercettazioni, che potrebbe arrivare in aula già la prossima settimana. Come forse ricorderete, dopo averci venduto questo obbrobrio legislativo (la Consulta farà a pezzi anche questo non appena gli capiterà tra le grinfie) come legge indispensabile per la nostra privacy, hanno cercato di rendere più digeribile anche questa porcata sostituendo gli "evidenti indizi di colpevolezza" con i "gravi indizi di reato" - ne avevo parlato qui. Naturalmente si tratta di fumo negli occhi. Scrive Il Fatto: "La retromarcia da 'evidenti indizi di colpevolezza' a 'gravi indizi di reato' (come prevede la legge attuale), per poter intercettare, è un bluff. Contemporaneamente sono stati posti tanti di quegli steccati, che intercettare sarà pressoché impossibile".

Ecco, tutto questo succede in Parlamento, dove persone pagate lautamente coi soldi delle nostre tasse dovrebbero fare leggi nell'interesse della collettività.

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