lunedì 15 marzo 2010

Quelli di destra si astengano dal voto

Prendo spunto da questo ottimo editoriale, a firma Eugenio Scalfari, messo online ieri da Repubblica, per una breve riflessione. Dice Scalfari tra le altre cose: "Il governo sarebbe ben felice di un'astensione a sinistra che compensasse la vasta astensione che si delinea a destra. Se è vero - e gli stessi centristi lo dicono ormai a chiare note - che il governo non riesce ad esprimere una politica ma mette in opera tutti i mezzi leciti e illeciti per puntellare il suo potere annullando controlli e garanzie, lo strumento elettivo è il solo capace di punirlo affinché cambi registro o se ne vada. Gli elettori di destra in buona fede si astengano invece di turarsi il naso di fronte al pessimo odore che anch'essi ormai percepiscono; quelli di sinistra votino senza esitazioni perché è il solo modo per far rinsavire un Paese frastornato e licenziare la cricca che fa man bassa delle istituzioni".

Il ragionamento che fa Scalfari mi pare più che condivisibile. In sostanza dice: siccome ormai anche molti elettori di centrodestra hanno capito che dietro il fumo l'arrosto non c'è, ci sono elevate probabilità che molti di costoro si rechino alle urne turandosi il naso pur di non darla vinta al centrosinistra; un po' come hanno sempre fatto quelli del centrosinistra negli ultimi anni per intenderci - almeno fino alla débâcle delle ultime europee. Prosegue Scalfari: "I problemi concreti, la disoccupazione, la caduta del reddito, l'immigrazione, la sanità, il Mezzogiorno, sono tanti e gravi, ma il problema dei problemi è appunto la cricca e il boss della cricca. Se non si risolve preliminarmente quello, tutti gli altri continueranno a marcire". Insomma, finché Berlusconi non si sarà tolto dalle scatole, liberando così il parlamento dall'impiccio di dover lavorare quasi esclusivamente per lui, ci sono ben poche speranze che questo governo riesca a cavare qualche ragno dal buco. I sondaggi prevedono che una grossa fetta di elettori di centrodestra si asterrà dal recarsi alle urne, e questa è la cosa che in definitiva Berlusconi teme di più (ricordate i recenti e ripetuti appelli "andate a votare"?). Mi pare quindi che mai come in questa tornata elettorale, anche a costo di turarsi il naso, sia necessario andare a votare - e ve lo dice uno che notoriamente per le urne non ha molta simpatia. Intendiamoci, si tratta di elezioni regionali, e quindi non serviranno a mandarli a casa, ma una bella batosta potrebbe convincerli che su molte cose è forse il caso di cambiare registro.

Badate che Scalfari non è andato tanto lontano dal vero: sono moltissimi, anche se gli house organ ufficiali fanno di tutto per mascherarlo, gli elettori di centrodestra che cominciano ad averne abbastanza dell'immobilismo del loro governo. L'ultimo esempio l'abbiamo avuto col casino delle liste. Chi ha bazzicato sui siti vicini al centrodestra - e non solo lì - nei giorni caldi del pasticcio, si sarà accorto che la stragrande maggioranza dei simpatizzanti e degli elettori se la sono presa con i responsabili del partito che hanno combinato il pasticcio, non con i radicali o i magistrati che avrebbero impedito di consegnare le firme - questo ha cominciato a ripeterlo Berlusconi in questi giorni perché ha visto i sondaggi e cerca quindi di travasare la resposabilità sugli altri per coprire quelle dei veri responsabili (e per cercare di recuperare qualche punto).

Insomma, il centrodestra non è in buone acque: i sondaggi in picchiata, molti elettori delusi, la corrente finiana, armi e bagagli, che si sta preparando al trasloco. Mai come stavolta sarebbe un peccato restarsene a casa.

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