martedì 11 agosto 2009

Vendola e il pm, cose già viste?

"L'amore per la verita' non mi consente piu' di tacere. Ho l'impressione di assistere ad un paradossale capovolgimento logico per il quale i briganti prendono il posto dei galantuomini e viceversa". Inizia con queste parole la lettera aperta (testo integrale qui) inviata dal governatore della regione Puglia, Nichi Vendola (foto), a Desiree Digeronimo, il pubblico ministero titolare dell'inchiesta sulla sanità che sta mettendo sulla graticola la giunta regionale di centrosinistra.

Una lettera tramite la quale il governatore lamenta prima il fatto che l'inchiesta stia diventando - secondo lui - "lo strumento di una campagna politica e mediatica che mira a colpire la mia persona pur non essendo io accusato di nulla", e poi chiede al magistrato come mai non abbia sentito il dovere di astenersi dal condurre questa inchiesta in virtù della sua rete di amici e parenti (che amici? che parenti?). Cito pari pari dalla lettera:

La prima anomalia è che lei non abbia sentito il dovere di astenersi, per la nota e ovvia considerazione che la sua rete di amici e parenti le impedisce di svolgere con obiettività questa specifica richiesta.

Ora, queste considerazioni di Vendola, assieme alle altre che potete leggere da voi nella lettera, mi hanno dato l'impressione di cose già sentite, di cose già vissute. E non occorre fare molta fatica per fare un collegamento con quello che va dicendo Silvio Berlusconi ogni volta che una procura prova a mettere il naso nei suoi affari. Anzi, per certi versi risultano quasi sconcertanti le affinità con quanto ha sempre strillato il presidente del consiglio, a cominciare dal fatto che Vendola ipotizza l'inchiesta giudiziaria come un'arma per distruggerlo politicamente, fino ad arrivare alla pretesa di scegliersi il magistrato che più gli aggrada in virtù di una sua presunta incompatibilità per una serie di motivi.

Sembra, solo per fare un esempio tra i tanti possibili, quasi la brutta copia della vicenda Berlusconi-Gandus relativa al processo Mills, dove il premier ricusò ripetutamente il giudice per presunta inimicizia e incompatibilità (entrambe dimostratesi poi, naturalmente, totalmente campate per aria). Ma la cosa che rende ancora più incomprensibile il tutto, è il fatto che Vendola allo stato attuale non solo non sembra avere niente a che fare con tutta l'inchiesta, ma addirittura il pm non gli ha neppure contestato niente. L'unica conclusione possibile, quindi, quella più ovvia, è che i politici quando cominciano ad avere qualche magistrato che ronza loro intorno sono tutti uguali. E se Vendola voleva scegliersi una strategia difensiva (anche se non si capisce bene da cosa) ha scelto a mio parere quella più sbagliata.

6 commenti:

matteo ha detto...

e se, solo per fare un'ipotesi, avesse ragione?

se fossimo veramente arrivati al punto di utilizzare inchieste penali (che non commento, perchè non mi ritengo all'altezza) per screditare persone?
non dico mettendole sotto indagine, ma semplicemente facendo si che questa sia l'opinione dei cittadini?

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, Matteo, mi pare che tu abbia fatto un'osservazione niente male. In linea teorica, infatti, sarebbe anche plausibile la tua ipotesi. Ma se così fosse, come se ne esce?

Adesso ti rigiro la domanda facendoti un piccolo esempio.

Prendi il contenzioso Berlusconi-Gandus che citavo nel mio post. Come certamente saprai, il nostro presidente del consiglio ha tentato per ben due volte la strada della ricusazione del suo giudice, Nicoletta Gandus appunto, sostenendo che fosse incompatibile nel giudicarlo in quanto - sempre secondo lui - prevenuta nei suoi confronti.

Due sentenze (appello e cassazione), scaturite da due procedimenti che avevano appunto lo scopo di verificare la fondatezza o meno di queste accuse, hanno stabilito (se non ricordo male entrambe emesse da un collegio di 10 giudici) che la Gandus si è comportata nel modo più corretto e imparziale possibile.

Tu magari dirai: "vabbè, dei giudici che giudicano altri giudici è naturale che abbiano un 'occhio di riguardo' nei loro confronti". E allora torno alla domanda iniziale: come se ne esce?

Guarda, francamente non penso che le inchieste giudiziarie vengano aperte e condotte per tale scopo. E, d'altra parte, non mi pare neppure di ricordare episodi accertati (attenzione: accertati, non supposti) in tal senso. Semmai, e di questo abbiamo certezza, è vero il caso opposto, e cioè magistrati che vengono allontanati, trasferiti, sottoposti a fantomatici procedimenti disciplinari per aver osato toccare certi fili (due casi per tutti: la Forleo e De Magistris).

matteo ha detto...

Rileggendomi mi sono espresso male :D

Non intendevo dire che le indagini vengono pilotate dai giudici, o dalla magistratura. Non credo nelle toghe rosse, o nere.
Però credo che chi si occupi di informazione possa manipolare l'opinione dei cittadini in merito ad una certa vicenda.

Tornando al tuo articolo, Vendola non è neanche sotto inchiesta. Ma sembra quasi che sia lui l'artefice di tutto. Il colpevole di qualcosa che per ora è solo ipotetico..

Ecco, a questo mi riferivo. Visto che in Italia il giudizio penale pare non abbia importanza per i cittadini che vanno a votare, perchè Vendola passa per colpevole quando non è neanche sotto inchiesta, e chi invece è condannato per reati, anche gravi, sembra una vittima?

Andrea Sacchini ha detto...

Però credo che chi si occupi di informazione possa manipolare l'opinione dei cittadini in merito ad una certa vicenda.

Certo, è quello che avviene regolarmente. Da sempre, infatti, e te ne puoi accorgere da te sfogliando due quotidiani di orientamenti politici opposti, alle inchieste che vedono coinvolti esponenti del centrosinistra viene dato grande rilievo dai media che fanno riferimento al centrodestra, e viceversa.

Ecco perché, come diceva qualcuno che in questo momento mi sfugge, in Italia, per farsi un'idea dei fatti, occorre comprare almeno tre quotidiani, fare la somma e tirare le conclusioni. :-)

matteo ha detto...

e chi li legge più i giornali?
per quel che riguarda me, mi informo con un nutrito elenco di feed, che oltre ad informarmi suoi fatti mi permette di leggere opinioni abbastanza disparate.

ma io non sono tutti i cittadini, no corrispondo al mega bacino di utenza della televisione.. non sono tra quelli che credono che striscia la notizia sia un programma di satira contro potenti e politici..

basta governare l'informazione per gestire le masse, e noi, in italia, siamo la prova di questa dittatura dorata.
finchè giornalisti danno opinioni proprie non c'è problema. è quando si tenta di mascherare la realtà che mi spavento..
ci vuole poco a far passare per colpevole un uomo che non è manco indagato, o innocenge un condannato..

In fin dei conti si, vendola ha sbagliato con la lettera. ma solo il destinatario.

Anonimo ha detto...
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