mercoledì 15 luglio 2009

Grazie a Grillo abbiamo capito cosa non è il Pd

Un merito, Beppe Grillo, l'ha sicuramente avuto: quello di farci capire quali sono le tre cose che il Pd non è sicuramente. Nell'ordine, quindi, stando a quanto hanno dichiarato alcuni suoi illustri esponenti, si può cominciare a escludere: un taxi (Fassino), un autobus (Bersani), un tram (Melandri). Il Pd, quindi, non è niente che assomigli o che abbia le caratteristiche di un veicolo a motore; si possono quindi cominciare ad analizzare tutte le possibili alternative. Già, ma quali? Cosa è il Pd? Boh, vallo a sapere...

Non me ne vogliano i militanti e i sostenitori, ma a me pare che il Pd nazionale possa tranquillamente essere equiparato a uno stagno, anche maleodorante. Una cosa informe. Né carne né pesce. Non si capisce che direzione voglia prendere, cosa voglia fare, quali siano i suoi programmi. Non si è ancora capito se è opposizione o silenziosa connivenza a questa maggioranza di indefinibili e indifendibili. E sono in molti a non averlo capito, visto che è passato dal 33% delle politiche 2008 al 22 delle recenti europee. Difficile trovare un partito che abbia fatto peggio.

Ecco, Beppe Grillo ha avuto il merito, probabilmente, di aver lanciato un masso in questo stagno fatto da un establishment di soggetti inutili che, oltre all'impossibilità di potersi scegliere i candidati grazie alle liste bloccate, sono l'unico vero ostacolo alla crescita di questo partito. Scusate, ma a nessuno dice niente il fatto che Debora Serracchiani, alle ultime europee, dove era possibile scegliere il candidato, abbia superato Berlusconi nella sua circoscrizione, nel nordest? Possibile che questo partito non abbia ancora capito che la gente, i sostenitori e i militanti non ne possono più dei D'Alema, dei Rutelli e dei Fassino?

A ottobre ci saranno il congresso e le primarie del Pd: avete per caso letto il programma di qualcuno dei candidati? Uno straccio di linea congressuale da seguire? No, perché non esiste nessun programma, mentre Beppe Grillo ce l'ha eccome. Discutibile finché si vuole, ma sicuramente concreto e basato su idee e progetti innovativi. Ecco la differenza, ed ecco il motivo delle reazioni scomposte dei vertici di quello che rimane di questo partito. Reazioni dettate da una sola ragione: la paura.

1 commento:

Anonimo ha detto...

premesso che Beppe grillo mi piace molto poco, devo dire che ha scoperto quello che già sapevamo.
Il Pd è una specie di palude, per quanto possa vedere, una palude stagnante, senza correnti, senza una direzione.
non so come definirla in maniera diversa. Per anni è stata in balia di vecchie figure che anziché smuovere le acque le hanno intorpidite, e anche inquinate, aggiungo.
Non ci sono idee nuove, non ci sono progetti validi, non c'è niente; non c'è neanche lo spirito battagliero che dovrebbe avere un'opposizione. non si può non essere d'accordo con Grillo. anche se non ha fatto che scoprire l'acqua calda. Basta avere un cervello e due occhi per rendersi conto di quanto sia apatica la sinistra italiana, divisa in mille lotte, in mille fazioni. assolutamente debole, assolutamente incapace di opporsi. è una specie di club di masochisti, che fanno gli interessi del berlusca.
l'italia avrebbe bisogno di ben altro che di un partito coperto di ragnatele.

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