martedì 26 maggio 2009

La via (molto bassa) che ha preso lo scontro politico

Gad Lerner ci è andato giù pesante, ieri, sul suo blog. Prima ipotizzando che Berlusconi è agli sgoccioli:

Non credo che Berlusconi riesca a durare al vertice di questo paese ancora per molto più di un anno. Ci saranno prese di distanza fra i suoi stessi alleati e anche fra gli zelanti servitori di oggi. L’uomo che ha affidato tutto sè stesso all’immagine, dall’immagine verrà ricondotto a figura patetica. Saranno le donne a sancirne la caduta nel disonore.

E poi equiparandolo a una sorta di don Rodrigo del 2000 (bella però l'immagine) con evidenti - sempre secondo Lerner - problemi di equilibrio mentale:

Il vecchio bavoso che telefona di notte alle ragazzine e ne trasporta a decine col jet privato in Sardegna per la festa di Capodanno, è un uomo di potere che ha perso il controllo delle sue facoltà mentali.

Tutto questo a contorno dell'ormai nauseabonda vicenda Noemi - una sorta di "noemigate" potremmo definirla -, sulla quale non mi voglio soffermare nei suoi dettagli, ma con la quale, bene o male, dobbiamo farci i conti, visto che interessa colui che ha avuto (non da me) il mandato di governare.

Una vicenda che, da qualunque parte la si guardi, rivela una verità incontrovertibile: qualcuno non dice la verità. Al di là del mero gioco di parole, infatti, sono troppe le versioni, tra quella del premier, quella del fidanzato, del padre, dell'assessore napoletano e della ragazza stessa, che non coincidono (Repubblica, l'organo ufficiale del noemigate, le ha messe tutte in fila qui). E non occorre essere Sherlock Holmes per arrivare alla conclusione che qualcuno, o forse più di uno, non la racconta giusta.

Questa storia, a mio avviso, può avere solo due sbocchi, per la verità abbastanza scontati: o il cavaliere ci lascia le penne (politicamente, si intende), oppure riesce a dimostrare di essere vittima di qualcosa. E qui, nell'eventualità, per qualcuno saranno dolori.

A margine di tutto questo, e a prescindere dagli esiti che avrà la vicenda, mi pare di poter dire che l'affannato e ostinato attaccarsi del centrosinistra a questa vicenda - le punzecchiature di Franceschini al premier, in merito, sono praticamente quotidiane - non le fanno molto onore. L'impressione, mia ma non solo mia, è che non riuscendo a contrastare l'egemonia politica del cavaliere in nessun modo, e men che meno dove sarebbe più utile, cioè sul piano politico, il centrosinistra cerchi di scardinare questa sorta di onnipotenza usando appunto la vicenda di Casoria.

Fa bene? Fa male? Non si sa. Certo, un politico ha, o almeno dovrebbe avere, sempre il dovere di dire la verità (in altri paesi ai politici si perdonano molte cose ma non le balle), e se alla fine venisse fuori che il premier su questa vicenda ne ha raccontato una montagna, come pare Repubblica e altri stiano dimostrando, beh, allora le congetture di Lerner potrebbero anche non essere tanto campate per aria.

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