giovedì 7 maggio 2009

Come si fa a far diventare più veloci i tribunali? Con le penne

Era il 30 gennaio scorso. In quella data il ministro della Giustizia Angelino Alfano, dopo aver appreso dalla relazione annuale presentata all'apertura dell'anno giudiziario che l'Italia si trova al 156° posto su 181 paesi presi in esame per quanto riguarda l'efficienza della giustizia, dichiarava (il neretto è mio):

L'obiettivo del Governo è di ridare con urgenza dignità alla giustizia civile per eliminare l'enorme macigno degli arretrati e poi avviarsi a un regime di ragionevole durata che non può più attendere oltre. Per troppo tempo la giustizia civile è rimasta la "sorella povera" del sistema giudiziario a causa dello straordinario impatto mediatico esercitato sull'opinione pubblica dal processo penale. E, a questo proposito, uno dei primi obiettivi del Governo, ha spiegato, è ridare speditezza e garanzie al processo penale, «nel rispetto al contempo delle esigenze investigative e della dignità della persona, coinvolta in quella che troppo spesso diventa una gogna mediatica tanto invincibile quanto insopportabile».

Oggi mi pare che possiamo toccare con mano i progressi fatti in questo senso.

Né il computer e nemmeno la macchina da scrivere, ma solo la cara vecchia penna. Al tribunale di Roma, il più grande d’Europa, da ieri i verbali si trascrivono a mano. Il ministero della Giustizia ha lasciato scadere l’appalto per la fonoregistrazione senza completare l’iter del successivo. Testimonianze, requisitorie, arringhe: sono circa 700 le udienze che ogni giorno si tengono nella capitale e per ognuna occorre la biro.

E' un ritorno al passato. Si va a passo di lumaca, una lentezza che certo non aiuta una giustizia già ingolfata. E scrivendo con la penna i cancellieri sono costretti a riassumere, che non è la stessa cosa rispetto alla fonoregistrazione. Quest’ultima, spiega il presidente dell’Anm di Roma, Paolo Auriemma, «è prevista dal codice del 1989», secondo il quale «la verbalizazione a mano è un’eccezione». Eppure chissà per quanto tempo si andrà avanti così. Tra la rabbia dei giudici, degli avvocati, dei cancellieri, che non hanno nemmeno gli straordinari, e soprattutto delle cooperative di trascrittori, che intanto hanno perso il lavoro. (fonte)

2 commenti:

andynaz ha detto...

potremmo passare in cancelleria e fare una donazione per la giustizia :D

Andrea Sacchini ha detto...

Oppure potremmo indire una petizione per fare in modo che anche la procura di Roma sia inserita tra i beneficiari dell'8 x 1000... :-)

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