lunedì 20 ottobre 2008

Roberto Saviano, ma chi glielo fa fare?

Non pensavo di dover dedicare un altro post a Roberto Saviano (foto), ma in realtà si tratta solo di un pretesto per fare alcune considerazioni di carattere più ampio scaturite proprio dagli sviluppi di questi giorni della sua vicenda.

Come ricorderete, lo scrittore è tornato recentemente alla ribalta della cronaca per le dichiarazioni di un pentito di camorra (poi pare parzialmente ritrattate), che avrebbe rivelato l'esistenza di un piano per farlo fuori prima di Natale. Circostanza confermata successivamente anche da fonti ufficiali della Polizia. Da qui l'esplosione del "caso Saviano": giornali, tv, internet e le immancabili prese di posizione dell'opinione pubblica, abbastanza equamente divise tra chi considera lo scrittore un eroe e chi un incosciente (per qualcuno anche opportunista e profittatore). Pure il ministro dell'Interno Maroni, in seguito al can can mediatico nato attorno alla vicenda, è intervenuto per mettere qualche puntino sulle "i", premurandosi di sottolineare che in Italia la lotta alla camorra non la fa Saviano, ma le forze dell'ordine e lo Stato. Poi, temendo di essere stato frainteso, ha corretto il tiro.

Il punto della questione a cui volevo arrivare, però, non è Maroni e i suoi detti e contraddetti, ma è l'idea che mi sono fatto leggendo qua e là quanto riportato dagli organi di informazione. Come dicevo prima, accanto a una considerevole fetta di opinione pubblica che sostiene lo scrittore e il suo lavoro (vedi ad esempio i messaggi sul sito dell'Espresso), ce n'è un'altra, probabilmente altrettanto considerevole, che lo ritiene un incosciente, se non di peggio. Non mi riferisco ovviamente a Maroni, che non ha detto niente di tutto ciò, ma a quanto ho potuto capire chiacchierando della vicenda con amici e conoscenti. Certo, la circostanza non fa testo, ma mi viene facile pensare che le opinioni che ho avuto modo di ascoltare di persona non siano ristrette alla sola cerchia delle persone con cui ho parlato.

E questo mi ha lasciato un po' sorpreso, perché io, istintivamente, ho sempre pensato, come ho anche scritto in un altro mio articolo, che se ce ne fossero un po' di più di persone come Saviano forse il nostro paese sarebbe migliore. Un pensiero questo che mi è venuto prima di qualsiasi altro. Prima di pensare se fosse un incosciente oppure no, e prima ancora di tutte le facili e sterili polemiche su quanto ha guadagnato col suo libro. E invece pare che non sia sempre così; il primo ragionamento di molti, infatti, è sul tenore del titolo che ho messo a questo post, e mi pare che tutto ciò sia conferma del persistere di una certa cultura imperante che tiene di più al quieto vivere piuttosto che al mettersi in gioco in prima persona. Che ritiene un fastidio inutile l'andare a scoprire e a mettere in piazza certe cose con un libro. Modo di pensare che - mi rendo conto - è più semplice, più comodo e che se non altro crea meno grattacapi.

Il problema è che proprio questo modo di pensare, questo sostanziale farsi i cavoli propri, questa apologia del quieto vivere e del mantenimento dello status quo ha fatto la fortuna della camorra e in generale di tutti i sistemi mafiosi che prosperano sul silenzio/assenso di buona parte dell'opinione pubblica e dei media. Ecco quindi che persone come Saviano, o Rosaria, o tutti gli altri che nel silenzio dei media continuano a rischiare in prima persona, quando vengono alla ribalta diventano dei disturbatori della "quiete pubblica", dei fastidi da evitare, quasi dei rompiballe. Molto meglio perciò mettere in atto una buona ed efficace campagna di delegittimazione (magari - perché no - insinuando pure qualche dubbio circa eventuali secondi fini) e continuare a parlare di gossip riempiendo pagine di giornali e telegiornali con Meredith o con Alberto Stasi, notizie innocue che stimolano la curiosità morbosa del popolo bue e che non danno fastidio.

Saviano è sotto scorta da due anni perché la camorra gliel'ha giurata? Beh, cosa vuole? Non se l'è cercata?


4 commenti:

andynaz ha detto...

Fede vive da scortato?!?! Com'è, non ha leccato bene il suo boss e questo s'è offeso???

Poi, cmq, se ha un'idea (qualunque essa sia), che abbia almeno un po' di attributi e la dica chiaramente, no che ci fa 2000 giri di parole!!!

E noi paghiamo pure una multa per questo tipo!!! >_<

Romina ha detto...

Andrea@ ...persistere di una certa cultura imperante che tiene di più al quieto vivere piuttosto che al mettersi in gioco in prima persona.

Purtroppo è così. L'italiano "medio" pensa a coltivare il suo piccolo orticello e a difenderlo accanitamente.

A volte penso che poi, data la grave situazione economica attuale, con tutte le paure ad essa connesse, quest'individualismo spinto, questo ripiegarsi su se stessi per cercare di sopravvivere al meglio disinteressandosi degli altri e della cosa pubblica, aumenterà.

Buona giornata. :)

Andrea Sacchini ha detto...

> no che ci fa 2000 giri di parole!!!

E' perché tu non capisci l'arte, in questo caso l'arte della mimica... :-)

> questo ripiegarsi su se stessi per cercare di sopravvivere al meglio disinteressandosi degli altri e della cosa pubblica, aumenterà.

Lo penso anch'io; anche se, nello stesso tempo, spero che ci sbagliamo entrambi.

Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...

Per sostenere Roberto Saviano, noi del Riformista abbiamo voluto dare risalto ad una significativa campagna mediatica portata avanti dalla provincia di Caserta, in contrapposizione con le altisonanti petizioni proposte dai grandi quotidiani e firmate dai premi Nobel: è la gente che sostiene Saviano, e a questo dato è obbligatorio dare spazio e importanza. E' questa la vera notizia da diffondere.
La Camorra non ha paura dei premi Nobel.

Per partecipare al dibattito e saperne di più visitate www.ilriformista.it e lasciate il vostro commento.
FG

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