mercoledì 6 agosto 2008

Pechino 2008, ma si gioca anche?

In principio era lo smog, che inesorabile avvolgeva (e avvolge tuttora) la città e gli impianti sportivi destinati a ospitare i giochi. Poi la bufera doping, con la vicenda Baldini che ha tenuto banco negli ultimi giorni. Adesso, tanto per non farci mancare niente, ecco puntuale l'ultima polemica, innescata dalla mitica coppia Gasparri/Meloni (ma chi è?), i quali chiedono un "gesto forte" ai nostri atleti per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sistematica violazione dei dirittti umani in Cina.

Una delega, insomma. Niente di più, niente di meno. In sostanza il governo suggerisce agli atleti di esprimere quel dissenso che lui si è sempre ben guardato dal manifestare in maniera plateale (si sa, disturbare la sesta potenza economica mondiale non va bene). Ma gli atleti sono atleti, cosa c'entrano con la politica?

Mi tocca per caso dare ragione a Petrucci?

2 commenti:

Vale ha detto...

Non so che dire.... è vero che lo sport è sport e non si deve delegare agli atleti ciò che nè la politica nè l'economia fanno, ma la situazione è terribile ed è triste non parlarne....

Andrea Sacchini ha detto...

Mah, guarda, leggendo qua e là mi pare che le opinioni siano, sostanzialmente, equamente divise tra i favorevoli e i contrari a questa famosa presa di posizione dei nostri atleti.

Che la Cina non vada tanto per il sottile con chi si mette contro il regime è risaputo, e penso che la situazione cambierebbe ben poco in ogni caso.

Io continuo a vedere l'invito rivolto ai nostri atleti dai due pimpanti ministri come una sorta di pilatesco "pensateci voi".

Se la politica voleva dare il famoso "segnale forte", tanto auspicato, avrebbe potuto farlo in maniera plateale già lo scorso dicembre accogliendo come si deve il Dalai Lama in visita nel nostro paese.

Visita, come è noto, completamente ignorata sia dal governo che dal papa. Ecco perché vedo il tutto in una chiave un po' ipocrita...

Ciao.

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