martedì 5 agosto 2008

Adesso è ufficiale: della scuola (pubblica) non gliene frega niente a nessuno

Sono sincero: a mio parere tutte i recenti blablabla sul ritorno del 7 in condotta, e in generale sul fatto che la condotta influisca sulla promozione, sono solo fumo negli occhi. Una polemica inutile e creata ad arte per cercare di nascondere qualcosa di ben più grave: i tagli previsti dalla finanziaria 2009 a tutto il comparto scuola e istruzione.
Una drastica dieta dimagrante per un paziente già in agonia. I tagli alla scuola previsti dal Decreto in discussione in Parlamento, mettono in serio pericolo la tenuta dell’intero sistema scolastico italiano: oltre 87.000 cattedre in meno che andranno a diminuire l’attuale rapporto docenti /alunni, a scapito della qualità dell’insegnamento nella scuola pubblica italiana.
[...]
“L’Italia è tra i Paesi europei che investono di meno nella scuola, neanche il 2% del PIL – ha dichiarato Vanessa Pallucchi, responsabile del settore Scuola e Formazione di Legambiente – e nonostante questo, continua a sottrarre risorse al sistema scolastico, che ha già avuto anni bui di riforme e controriforme, tagli continui agli organici e ai finanziamenti”. (fonte)
Per carità, niente di nuovo sotto il sole: questo governo non fa nient'altro che tagliare grosse risorse alla scuola (quasi 200.000 docenti e 456 milioni di euro in tre anni) esattamente come ha fatto il precedente e quello prima ancora (che poi è sempre questo).

Le scuole private (specialmente quelle cattoliche) ovviamente ringraziano, anche perché il trend è ormai consolidato da anni. Evidentemente la simpatica chiacchierata avvenuta a giugno tra il premier e l'allegro rappresentante di Dio in terra sta dando buoni frutti.

A me, come padre (con due figlie che vanno in due scuole pubbliche diverse), rimane l'amara constatazione di come effettivamente il sistema scuola sia arrivato al capolinea (non si può pensare diversamente davanti a continue richieste di soldi per fotocopie, carta, penne, ecc...): il collasso è vicino e quel poco che resta cadrà inesorabilmente sotto le spallate rigorosamente bipartisan dei continui tagli.

Quindi, forse, è meglio tornare a parlare del 7 in condotta...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

sarebbe carino (ma anche utopico, dopotutto) che per legge i nostri rappresentanti dovessero mandare i propri figli nella scuola pubblica...

chissà se ci sono statistiche o sondaggi su quanti di loro mandano il figlio alla scuola pubblica; potremmo chiedere alle Iene di farlo, ma penso che si beccherebbero solo un'altra denuncia :(

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, statistiche precise non mi risulta che ci siano. Ho però trovato un articolo piuttosto interessante su Panorama (qui), dal quale sembra che, tendenzialmente, molti "compagni" non disdegnino di mandare i rispettivi rampolli nelle private. :-\

Anonimo ha detto...

molti "compagni" non disdegnino di mandare i rispettivi rampolli nelle private.

Grazie, poi gli trovano il lavoro nei partiti!!!!

Maurizio
San Leo

Andrea Sacchini ha detto...

Eh, sai com'è, da cosa nasce cosa... ;)

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