domenica 16 marzo 2008

Tibet e Nomadi

Il Tibet è di nuovo al centro dell'attenzione mediatica. Una attenzione che ricompare più o meno ciclicamente ogni volta che la Cina decide di dar vita a nuove angherie e soprusi nei confronti di questo popolo, sotto occupazione.

Un popolo che non ha né alleati né petrolio e che non è mai stato allineato a nessuna superpotenza, e che quindi non si fila nessuno. Un paese sotto oppressione militare da più di un cinquantennio nel silenzio e nel disinteresse generale. Il Tibet è anche uno dei paesi fondatori dell'ONU, ma avete mai visto uno straccio di risoluzione in suo favore? No, quelle vengono destinate generalmente a paesi più "interessanti", tipo Iraq e Kuwait, ad esempio.

E così, tra gli aggiornamenti sull'andamento dello slalom speciale a Bormio e le ultime novità sull'uccisione di Meredith, i giornali, in pieno stile da estrazione dei numeri del lotto, ci comunicano pateticamente il consueto balletto di cifre
sull'entità del numero di vittime dell'ultima propaggine di un genocidio sistematico, che si protrae indisturbato dal 1950 e che conta finora qualche milionata di morti, più o meno (se a qualcuno può interessare la storia è qui).

Bene (si fa per dire), cosa c'entrano i Nomadi in tutto ciò? Beh, chi mi conosce da tempo sa che sono un loro accanitissimo fan, e, sembrerà paradossale, molte cose sulla vicenda di cui ho parlato in questo post le ho imparate da loro, invece che dai giornali, semplicemente andando ai loro concerti (di uno di questi ho messo tempo fa qualche foto sul mio sito).

Da circa 15 anni - ben prima che diventasse una moda, come è oggi - il gruppo di Novellara ha infatti affiancato alla normale attività musicale un'intensa attività di impegno sociale, denuncia, divulgazione e di azioni di solidarietà. I loro concerti da allora non più solo un'occasione per ascoltare (ottima) musica, ma anche per parlare di solidarietà e temi sociali.



L'immagine che vedete qui sopra, ad esempio (fonte: nomadi.it), ritrae Beppe Carletti, leader e fondatore del gruppo, durante l'incontro col Dalai Lama avvenuto nel 1995 a Dharamshala, in India, su espressa richiesta del capo spirituale tibetano. Incontro durante il quale sono stati consegnati i proventi del cd Tributo ad Augusto per i bambini tibetani che vivono nel monastero indiano di Sera Je.

I Nomadi fanno in media 150 concerti l'anno, spesso anche negli angoli più sperduti della penisola. Se avete occasione fateci un salto, vi garantisco che sono soldi ben spesi.

Vi lascio col video della canzone "Contro", un brano per il quale non servono grosse spiegazioni, è sufficiente ascoltarlo. Appartiene all'omonimo album, postumo, pubblicato nel 1993, un anno dopo la morte dell'indimenticato Augusto Daolio.

Buona Domenica.

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