Estratto da Repubblica:
"Per questo, in solitudine, voto la fiducia al governo Prodi". E' un attimo. Il senatore Nuccio Cusumano, democristiano agrigentino posteggiato sotto le insegne dell'Udeur di Mastella, finisce di parlare e nell'Aula del Senato irrompe come un cataclisma Tommaso Barbato, anch'egli senatore Udeur. Al grido di "pezzo di merda, traditore, cornuto, frocio", Barbato sale i gradini che lo separano dall'ormai ex amico e prova ad avventarsi sul malcapitato. Che in serata sarà espulso dal partito per "indegnità politica".
Si sente spesso dire in giro che se abbiamo questi politici vuol dire che ce li meritiamo.
Mi dispiace. Io, in tutta onestà, non sento di meritarmeli.
giovedì 24 gennaio 2008
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Non in mio nome.
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