lunedì 12 novembre 2007

Quando ero piccolo

Non sono appassionato di calcio, o almeno non particolarmente. Nutro solo una qualche simpatia per il Cesena, che attualmente milita in serie b (e che, tra parentesi, se va avanti così il prossimo anno sarà in c). Questa simpatia mi è rimasta perché quando ero piccolo mio padre mi portava spesso la domenica - assieme a mio fratello - allo stadio a vedere la partita. Lo so, la cosa si sente e si risente continuamente, ma è effettivamente così: una volta tutto il mondezzaio che gira oggi attorno agli stadi non c'era.

Ovviamente non ho nessuna voglia di parlare dei fatti accaduti ieri in molti stadi italiani: se ne parlerà fin troppo (e spesso a vanvera e inutilmente) nei prossimi giorni. L'unica cosa che mi chiedo è: quelli che sono rimasti che ancora vanno allo stadio per divertirsi, valgono la marea di cretini che ci vanno pensando di andare in guerra?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel 2006 ci sono stati 1302 morti sul lavoro e la morte è sempre una morte di un ragazzo giovane.

Ma mi sembra uno scandalo molto più grande le morti sul lavoro....

Il problema è che il calcio non è più uno sport da parecchio tempo.

Ciao

Maurizo

Andrea Sacchini ha detto...

> e la morte è sempre una morte di un ragazzo giovane.

Eh già, fa parte del sistema... diceva tempo fa qualcuno.

Ciao Maurizio.

Anonimo ha detto...

Neppure io ne parlo sul mio blog, perché ormai sono disgustata da tutto quello che ruota attorno al mondo del calcio, e dalle solite, conseguenti polemiche: tutta aria fritta.
Ammetto però una cosa: mi dispiace che questo tragico fatto venga da alcuni strumentalizzato per attaccare indiscriminatamente tutte le forze dell'ordine, che comunque si trovano a dover gestire spesso situazioni pericolose senza potersi nemmeno difendere adeguatamanete (non mi riferisco a quest'evento specifico).
Certo è che gli stadi sono purtroppo pieni d'imbecilli, e qui chiudo perché il discorso sarebbe troppo vasto. Ma ci siamo capiti.

Andrea Sacchini ha detto...

Neanche io voglio parlare nello specifico della disgrazia accaduta ieri (nel mio breve post ho infatti evitato accuratamente di farlo). Anche perché ieri pomeriggio mi è capitato casualmente di seguire qualche minuto della trasmissione sportiva pomeridiana su italia 1 (Mughini, Canalis e c.). Beh, uno spettacolo deprimente: ancora non si sapeva bene neppure cosa fosse successo e già c'era gente che parlava di traiettorie, altezza uomo, ecc...

Concordo con te (per esperienza, ho un fratello nella guardia di finanza) che spesso chi appartiene alle forze dell'ordine si trova a operare in situazioni "difficili" (aggravate oltretutto dalla considerazione che hanno gli inquilini di palazzo).

La questione "imbecilli" (in generale) è sotto gli occhi di tutti. E gli stadi in tutto ciò hanno il difetto di fungere da "aggregante".

Ciao.

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