domenica 4 novembre 2007

Ma non sono capaci di stare zitti (almeno per una volta)?

Probabilmente il modo peggiore per omaggiare la memoria della povera donna uccisa a Roma è lo spettacolo che ci stanno offrendo da due o tre giorni i nostri politici: la sinistra che si vanta di aver approvato in fretta e furia un decreto per le espulsioni immediate dei clandestini, la destra che strilla (come al solito) che Prodi si deve dimettere, la lega come sempre con le sue aprioristiche e razziste accuse che dimostrano assenza totale di raziocinio, Veltroni (probabilmente quello più tirato in ballo visto il posto in cui è avvenuto il fattaccio) - il "sindaco di tutti" - che già si sente al posto di Prodi e dice: "E' necessario assumere iniziative straordinarie e d'urgenza sul piano legislativo in materia di sicurezza".

Il problema vero è che questi - destra o sinistra non importa - non capiscono mai quando è ora di stare zitti. Un silenzio che dovrebbe invece essere automatico e dettato dal buon senso, perché di questo omicidio sono responsabili tutti, indistintamente (lo so, sembra una delle solite frasi fatte già sentite e risentite, ma qualcuno pensa che non sia così?). Anche considerando l'episodio accaduto a Roma come una sorta di epilogo di tutto ciò che non si è fatto in molti anni, non si può non pronosticare che si tratta sicuramente di un epilogo provvisorio.

E non c'entra niente il razzismo, è solo questione di prendere coscienza di una situazione che è sfuggita di mano, ed è sfuggita di mano perchè negli anni sempre sottovalutata. Non ci si è mai preoccupati di fare una seria opera di selezione sul flusso migratorio in entrata (chi veniva per lavorare e rispettare le regole bene, gli altri fuori dalle balle). E' necessario aspettare che quello che è successo alla povera signora di Roma accada a uno "che conta" perché quelli "che contano" si rendano conto di com'è la situazione in giro? Prodi e Berlusconi quando sono a Roma o a Milano vanno a spasso in centro (quando ci vanno): perché non vanno a farsi un giretto anche in periferia? Magari a Tor di Quinto o in una delle immense baraccopoli attorno a Milano? Oppure vengano a Rimini, magari assieme a me sul furgone, così faccio vedere loro quello che vedo io quando mi capita di consegnare i giornali in stazione la mattina presto.

E vero che i delinquenti ci sono sia di qua che di là, ma è anche vero che in Italia quasi un milione di immigrati sono irregolari (calcolo che considera solo quelli censiti, degli altri - quanti sono, cosa fanno - non si sa niente). Solamente nei primi 7 mesi di quest'anno, da gennaio a luglio, le persone di nazionalità straniera denunciate e arrestate dalle forze dell'ordine sono state più di 173.000 (fonte), che vanno ad aggiungersi alla già abbondante criminalità nostrana (anche questa da non sottovalutare, come invece fanno molti).

E allora? Cosa facciamo? Anzi, cosa hanno intenzione di fare, andare avanti coi decreti legge ogni volta che c'è un morto ammazzato? Oppure uscire fuori dal palazzo, vedere un pò che aria tira, magari sbatterci il muso e cominciare a fare qualcosa di concreto (magari in silenzio, per una volta)?

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