lunedì 24 settembre 2007

Il blog visto da Mastella (considerazioni varie sui blog)

Clemente Mastella (foto) è sicuramente l'uomo politico del momento. Tutti, nel bene o nel male, ne parlano (specialmente ora, in seguito alla nota vicenda della richiesta di trasferimento dei magistrati titolari dell'inchiesta "Why not").

Qualche tempo fa ha aperto un blog, questo, usato sostanzialmente per rispondere alle bordate lanciategli da Beppe Grillo. Come ogni blog di una certa notorietà è ovviamente subissato di commenti, che si possono grosso modo suddividere in tre categorie: a favore, contro, maleducati. Mastella accetta anche i commenti anonimi, in tutti i casi, comunque, previa verifica del contenuto: cioè ognuno può in pratica scrivere ciò che vuole purché stia bene al ministro. Niente di male in tutto questo, ogni blogger gestisce il suo spazio come meglio crede. Faccio solo qualche breve considerazione.

Io, in questo blog, ho scelto di lasciare i commenti liberi per tutti, anche agli anonimi, senza applicare nessuna forma di controllo preventivo dei contenuti. In pratica la mia webmail mi notifica ogni commento che voi inserite quando è già pubblico sul blog. Questo perché, per una forma mia di paranoia, non voglio dare adito a sospetti che io possa non pubblicare qualche commento che magari è in disaccordo con quello che scrivo.

Ciò non toglie che io non possa bannare i commenti sgraditi anche quando siano già pubblici sul blog. Naturalmente per "sgraditi" intendo spam, maleducati e/o offensivi, non certo contrari al contenuto del post relativo, come del resto chiunque può verificare liberamente. E questo è possibile perché la quantità dei commenti che vengono inseriti mi permette (ancora) di tenere "sotto controllo" la situazione, per così dire.

In blog con un elevato volume di commenti la cosa diventa ovviamente di più difficile gestione. Ed è appunto il caso di quello di Mastella, il quale si sta accorgendo di quanto sia complicato tentare di tenere un pò di ordine in un sito molto visitato. In queste situazioni è più che legittimo verificare il contenuto dei commenti dei visitatori prima di pubblicarli, specialmente se si ha intenzione di tenere il blog libero da insulti e volgarità, per non dire di peggio.

Il problema nasce quando questo controllo preventivo esclude oltre alle volgarità anche molti commenti inoffensivi da questo punto di vista ma in contrasto col pensiero del blogger. In virtù infatti di come è organizzata la gestione dei suddetti commenti, non si può (in questo caso in quello di Mastella) sapere quanti ne siano stati bannati, anche di educati, che però non corrispondono alla "visione del mondo" del ministro. Leggendone qua e là molti sul suo sito ci si accorge di come vi sia comunque una sostanziale "parità" tra i pro e i contro. In pratica, accanto ai molti che contestano (educatamente) il dire e il fare del ministro, ve ne sono altrettanti che lo approvano.

In questo quadro si inserisce forse la nascita di alcuni blog-clone di quello di Mastella, una cosa piuttosto originale e curiosa nata con l'intento (a detta dei promotori) di poter esprimere liberamente i commenti bannati dal ministro nell'originale. In pratica, ogni volta che il ministro pubblica un post, una copia di questo viene ripubblicata in questi blog-clone, dove a differenza dall'originale i commenti sono liberi. Ovviamente in questi commenti si trova di tutto: volgarità anche gravi, insulti gratuiti e offensivi (ciò non deve stupire più di tanto, la rete è - come ho detto più di una volta - nel bene e nel male lo specchio della società), ma anche commenti "normali" ed educati. Se volete darci un'occhiata, alcuni di questi sono qui, qui e qui.

Sono sincero: non mi piace molto questa cosa. Anche se l'operazione in sé è l'ennesima conferma che in rete non si può barare, e seppure possa essere discutibile la scelta del ministro di censurare i commenti sgraditi, trovo che l'iniziativa rappresenti una forte limitazione della libertà di ognuno di gestire come meglio crede il suo spazio. Confesso che se capitasse a me una cosa del genere mi darebbe un notevole fastidio, e probabilmente chiuderei baracca e burattini e smetterei di postare.

E questo perché è legittimo diritto di ognuno - ripeto - gestire il proprio blog come gli pare. La possibilità di inserire i commenti che viene data ai visitatori non autorizza questi ad abusarne, anche se il titolare del blog ritiene giusto censurarne alcuni. Se un blogger, in questo caso Mastella, "gioca" con la pubblicazione dei commenti dei visitatori in modo magari da dare l'idea che i pro e i contro si equivalgano quando magari invece non è così, lo farà a sue spese.

Chi legge i blog in genere capisce subito se c'è la "fregatura" (specialmente se il lettore è anche commentatore) e di solito la prima reazione è l'eliminazione dai... "preferiti". Non è solo il blogger che banna.

8 commenti:

Maurizio Antonelli ha detto...

Io Andrea la penso come te. Non censuro i commenti contrari ai miei post (in genere rispondo al commento), quelli offensivi verso di me nemmeno, ma quelli offensivi verso terze persone, come ad esempio personaggi di cui parla il post preferisco censurarli.
Nel blog di Beppe Grillo mi sembra di ricordare che ci fossero molti commenti offensivi. Io li trovo sterili e privi di qualsiasi utilità e sia Grillo sia Mastella farebbero bene ad impegnarsi per eliminarli di volta in volta.

L'unica differenza con cui io gestisco il mio blog è che ho attivata la moderazione. Prima il commento arriva a me; dopo averlo letto decido se pubblicarlo o no. Ad ora ho censurato solo una decina di commenti spam, nient'altro. Questo perché nel tempo tecnico necessario a che io mi accorga della pubblicazione di un commento offensivo leggendo la posta, mi dispiace che venga letto da qualche lettore.


Nel caso dei blog-cloni penso che Mastella possa tranquillamente risolvere il problema utilizzando per il proprio blog una licenza molto restrittiva. Se non sbaglio si può anche vietare tramite licenza di nominare e/o fare riferimento (e/o linkare) a singole pagine del proprio sito internet. Evitati i riferimenti penso che quei blog non sarebbero più gestibili.

Mi stupisce, comunque, che non sia riuscito a trovare una soluzione adeguata.

Anonimo ha detto...

La soluzione adeguata per Mastella sono le dimissioni da ministro e l'assunzione come cococco in un call-center di smistamento banane.

Ciao Maurizio

Andrea Sacchini ha detto...

@ maury: Grillo ha deciso di lasciare carta bianca ai visitatori, e quindi molti maleducati ne approfittano.

Si tratta di una scelta sua e in fin dei conti se sta bene a lui... Se volesse, comunque, non penso che avrebbe grosse difficoltà a mettere un pò d'ordine.

Per quanto riguarda Mastella, non sapevo dell'esistenza di un tipo di licenza che vieti anche il semplice riferimento a un sito o a una pagina web.

Si impara sempre qualcosa... :-)

@ maurizio: dai Maurizio, non essere così cattivo, qualcosa di buono l'avrà pur fatto anche lui da quando è al governo... o no? :)

Maurizio Antonelli ha detto...

No Andrea, non esiste una licenza già codificata che vieti il riferimento ad un sito, però le licenze sono personalizzabili. Ognuno può crearsi una sua licenza.

Guarda Paolo Attivissimo: lui dà molta libertà, pur non essendosi mai affidato alle Creative Commons; però dà la direttiva di linkarlo solo dopo averlo avvisato. Più o meno faccio così anch'io, anche se la mia è solo una piccola clausola (vedi "a patto che mi avvisiate") aggiuntiva alle CC.

Anonimo ha detto...

Purtroppo chi scrive insulti e parolacce passa automaticamente dalla parte del torto. Si può criticare con molta forza anche senza invettive da bar.
Ovviamente il ministro Mastella riceve senza dubbio commenti di pessimo gusto, e lasciarli sul blog significherebbe rovinarlo. Le persone serie che amano leggere davvero qualcosa di costruttivo si allontanano di fronte all'eccesso di volgarità.

Ciascuno ha il diritto di gestire il proprio blog come meglio crede, compreso Mastella.
Per quanto mi riguarda ho cancellato pochissimi commenti, solo quelli pieni di bestemmie, non rivolte a me oltretutto, ma solo al Padreterno e a qualche politico.
La bestemmia non mi piace, è troppo volgare e può giustamente urtare la sensibilità di chi legge. Qualche giorno fa ho ricevuto un commento, da parte di un sedicente ateo, con ben 14 bestemmie. Sono stata costretta a cancellarlo, era davvero troppo! E a cosa servono poi?

Non approvo la faccenda dei blog cloni. Anche questo è un atto che squalifica chi lo compie.

Maurizio Antonelli ha detto...

Romina, sulle norme di comportamente mi trovi perfettamente d'accordo. La volgarità è condizione sufficiente all'ignoranza; in più fa scadere qualsiasi tipo di confronto.

Ma che avevi scritto per scatenare tanta furia? :D

Andrea Sacchini ha detto...

@ maury: E' vero, a questo aspetto del copyright di Attivissimo non avevo fatto caso. In ogni caso Mastella, adesso come adesso, non potrebbe procedere in nessun modo contro i blog-clone "abusivi", almeno finché sul suo, quello "ufficiale", non darà qualche direttiva chiara sulle regole di ripubblicazione che intende adottare. Finora non ha scritto niente in merito (mi viene il dubbio - ripeto: dubbio - che non sappia neanche cosa siano... ^^).

@ romina: Neanche io sopporto le bestemmie, specialmente su messe in bella vista su un sito o un blog in cui ha accesso molta gente (poi, al limite, fra le quattro mura di casa sua ognuno fa quello che vuole).

Nel mio blog è capitato che in tre o quattro post (sui 600 e passa che ho pubblicato finora) abbia messo qualche parolaccia. D'altr'onde sono il classico romagnolo sanguigno "pane al pane e vino al vino", e quando tratto qualche argomento che me le fa girare...

Ma la bestemmia no, non ha giustificazione. E non è secondo me neanche da mettere in relazione con la questione ateo/credente. Si tratta in qualsiasi modo di maleducazione elevata alla massima potenza.

Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...

PER MAURY:
non avevo scritto nulla di male. Avevo preso in giro Calderoli per la questione del maiale da passeggio, oltretutto con un post educato (leggere per credere), e quest'utente ha preso la palla al balzo partendo dal suino e scrivendo una lunga filippica sul perché potremmo scegliere come Dio anche un animale. Da lì tutta la sequenza di bestemmie gratuite.
Ciao. :)

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