sabato 14 aprile 2007

Sparare su Linux

So che alcuni dei miei affezionati lettori sono abituali utilizzatori del sistema operativo del pinguino. Ho trovato, girovagando qua e là per la rete, questo articolo, intitolato "Perché Linux non può (ancora) sostituire Windows".

Chi mi conosce sa già qual'è il mio pensiero in merito, ma approfitto della segnalazione all'articolo per invitare chi vuole a dire la sua sul pinguino. Qualunque cosa: se l'ha provato, se pensa di provarlo in futuro, se ci ha rinunciato, se pensa che non lo proverà mai o che non faccia per lui, se si trova bene, se non sa nemmeno di cosa si sta parlando, ecc...

Insomma, quello che volete: a ruota libera.

23 commenti:

Anonimo ha detto...

A forza di sentirne parlare mi toccherà provarlo

ciao franco

Anonimo ha detto...

Per gestire un sistema Linux è necessario essere molto esperti sia in campo informatico che in campo tecnico.
Per me, poi, è già un'impresa gestire (quando ci riesco) i capricci di Windows!
Oggi non farebbe per me, un domani... si vedrà!
Ciao
Michela

Andrea Sacchini ha detto...

> Per gestire un sistema Linux è necessario essere molto esperti sia in campo informatico che in campo tecnico.

Sì, c'è in giro questa diceria, oggi sostanzialmente infondata (guarda me, ti sembro un esperto? ^_^). Ti assicuro che se un utente che non ha mai visto un pc iniziasse con Linux avrebbe poi le stesse difficoltà a passare a Windows.

> Oggi non farebbe per me, un domani... si vedrà!

Vai tranquilla, non c'è fretta... :)

Anonimo ha detto...

>guarda me, ti sembro un esperto?

Certo che mi sembri un esperto!
Altrimenti, perchè leggerei il tuo sito e il tuo blog? :)

Andrea Sacchini ha detto...

> Certo che mi sembri un esperto!

Si vede che non conosci i veri esperti... :-)

Unknown ha detto...

esco un po off topic... Ma Andrea novità sull'adsl a poggio? Alessandro

Unknown ha detto...

esco un po off topic... Ma Andrea novità sull'adsl a poggio? Alessandro

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, la novità è che non ci sono novità! :)

Anonimo ha detto...

Praticamente non so neppure cosa sia. :D
Io ho windows ME ed un blogger esperto come te mi ha detto che è il sistema peggiore per quanto riguarda la sicurezza. Che allegria!
La verità è che l'ho trovato installato quando ho comprato il PC, non sapevo neppure cosa fosse (ignoranza allo stadio terminale)e in seguito, quando ho appreso i primi vaghissimi rudimenti, non ho pensato di modificare il tutto, proprio perché non me ne intendo e in più sono molto, molto pigra in materia.
Mi hanno consigliato XP, ma quel blogger di cui ti ho detto ha parlato bene anche di Linux. Mi sa che dovrò decidermi, ma preferisco farmi aiutare per non combinare disastri.

Andrea Sacchini ha detto...

> Praticamente non so neppure cosa sia.

Non ti preoccupare, non è grave.

> Io ho windows ME ed un blogger esperto come te mi ha detto che è il sistema peggiore per quanto riguarda la sicurezza. Che allegria!

Mah, vedi, la sicurezza informatica assoluta non esiste su nessun sistema. Paradossalmente può essere più sicuro un ME come il tuo rispetto anche a Linux: dipende da chi c'è tra la sedia e il monitor. :)

In effetti, comunque, ME è un pò vecchiotto (e mi pare, se non vado errando, che sia pure terminato il supporto degli aggiornamenti da parte di Microsoft). Consiglierei una migrazione a Xp (o Linux, se hai l'amico esperto che ti dà una mano).

Ciao.

schrodcat ha detto...

Ho utlizzato Linux per qualche anno, ma solo avendo un desktop, mentre il sistema era gestito da un collega che faceva il bello e il cattivo tempo. Non sono quindi in grado di dare una valutazione obiettiva e completa, ed inoltre sono poco aggiornato sulle novità degli ultimi anni. Non ho mai avuto una postazione od un computer con Windows installato, che ho usato solo sui computer di amici o familiari. Avrete capito che in questo caso tertium datur, e quindi sapete quale sistema operativo sto usando in questo momento.

Penso che Andrea abbia ragione: fatto uno sforzo iniziale, meno impegnativo di come fosse qualche anno fa, alla fine utilizzare Linux non dovrebbe essere un grosso problema. Fatto quel piccolo sforzo iniziale poi Linux avrebbe i suoi vantaggi. Purtroppo esistono ancora oggi documenti diffusi, o siti web, generati, visionabili e utlizzabili solamente con Windows. Questo può creare qualche fastidio a chi usa il computer per cose frivole.

In un periodo transitorio, secondo me, sarebbe consigliabile fare una bipartizione, in modo da avere sia Linux che Windows disponibili sul proprio computer. Non ci sta male ricordare sempre che Linux è gratis, non costa nulla quindi, e lo si può installare anche su un computer che ha Windows (ma fatevi aiutare in questa operazione quando comprate un computer nuovo).

Per le aziende invece non ho dubbi sulla convenienza di Linux, almeno per quelle grosse. In fondo pagano spesso dei dipendenti proprio come esperti informatici, e tutte le problematiche di gestione sarebbero devolute a loro che sono pagati apoosta. Il vantaggio in quanto a produttività e sicurezza secondo me sarebbe enorme, e non capirò mai perché le aziende non agiscano così.

Anche il fatto di essere proprietari a tutti gli effetti della propria documentazione prodotta dovrebbe essere un incentivo. Invece, misteriosamente, le aziende accettano allegramente di non essere proprietare di ciò che producono. Molti dei file da esse stesse generati sono in un certo qual modo concessi loro in licenza da Windows, che ha il diritto di revocare quella licenza. È un po' come mantenere tutta la propria documentazione in cassette di sicurezza le cui chiavi sono concesse loro in affitto dal proprietario dello stabile, il quale fa spesso traslochi, e che per contratto ha il diritto di riprendersi le chiavi se non si rinnova l'affitto, senza nessun voncolo a restituire la documentazione.

Andrea Sacchini ha detto...

>Purtroppo esistono ancora oggi documenti diffusi, o siti web, generati, visionabili e utlizzabili solamente con Windows.

Sì, è vero, ma sono in costante diminuzione.

>In un periodo transitorio, secondo me, sarebbe consigliabile fare una bipartizione, in modo da avere sia Linux che Windows disponibili sul proprio computer.

Esatto, quello che ho fatto io.

>Anche il fatto di essere proprietari a tutti gli effetti della propria documentazione prodotta dovrebbe essere un incentivo.

Beh, questo è possibile anche con Windows. Finché OpenOffice.org e altri programmi o.s. gireranno infatti anche sui vari sistemi di zio Bill, io sarò proprietario a tutti gli effetti di quello che produco e metto in circolazione.

Senti, Schrodcat, visto che tu utilizzi il Mac (se ho ben capito) e visto che io invece non ci ho ancora messo le mani, mi potresti dare qualche impressione? Sento dire in giro meraviglie.

Anonimo ha detto...

>Molti dei file da esse stesse generati sono in un certo qual modo concessi loro in licenza da Windows, che ha il diritto di revocare quella licenza.

Ogni giorno ne imparo una più inquietante dell'altra.
Per favore, mi spiegate meglio questa cosa?
E' riferita al fatto che un domani potrei non poter più riprodurre un mio CD, o non poter più vedere le mie fotografie, o addirittura i miei lavoretti di grafica che con tanta fatica cerco di realizzare?
Spero di aver frainteso (e me ne scuso in anticipo).
Michela

Andrea Sacchini ha detto...

>Ogni giorno ne imparo una più inquietante dell'altra.

Mah, sai, la vita è piena di sorprese... :)

>Spero di aver frainteso (e me ne scuso in anticipo)

Dunque, il discorso è un pò lungo, vedo di sintetizzare al massimo.

I programmi che utilizziamo per creare i nostri lavori appartengono sostanzialmente a due categorie:

- programmi a sorgente aperto (open source)

- programmi a sorgente chiuso (closed source)

I file generati da queste due tipologie di programmi hanno ovviamente le stesse caratteristiche tecniche dei "genitori". Faccio un piccolo paragone.

Sicuramente conoscerai (e probabilmente utilizzerai) il classico Office di Microsoft. Bene. Quell'Office lì è il classico esempio di programma a sorgente chiuso: significa che ci troviamo di fronte a un insieme di programmi (Word, Excel, ecc...) protetti da segreto commerciale le cui specifiche sono segrete.

Quando tu vai in un negozio e acquisti la suite di programmi per ufficio Office di zio Bill, in realtà tu acquisti solamente la licenza di usarlo, non il programma. Cioè, in pratica, Microsoft ti permette (pagando, e molto) solo di utilizzare il suo programma.

Avendoti concesso l'uso in licenza di un suo programma, Microsoft potrebbe a suo insindacabile giudizio togliertela, oppure potrebbe arbitrariamente aumentarne il costo, cosicché tu saresti costretta a pagare di più per avere accesso ai tuoi file.

Questo, ovviamente, in teoria. In pratica si sa che l'Office di M$ non lo acquista nessuno, essendo notoriamente uno dei programmi più craccati di tutta la storia dell'informatica.

Rimane il fatto, come dicevo, che i file generati ad esempio con Word (i famosi .doc) sono effettivamente apribili e gestibili (correttamente) solo con lo stesso programma che li ha generati. Ecco perché i file che crei con Word non sono tuoi a tutti gli effetti.

In pratica, però, le cose stanno un pochino diversamente, in quanto la maggior parte dei lavori creati coi programmi di zio Bill sono oggi apribili e gestibili (purché non superino un certo grado di complessità) anche con programmi alternativi (anche se va dato atto a Microsoft di stare facendo ultimamente degli sforzi volti all'apertura dei suoi formati).

Quindi, almeno al momento, stai pure tranquilla.

L'unico rischio al limite che ti si potrebbe presentare dall'uso dei formati chiusi, è che tra 200 anni qualcuno potrebbe non riuscire a vedere quello che hai creato. Essendo le specifiche dei lavori che hai creato segrete, infatti, nell'eventualità che tra molti anni Office non esista più, nessuno potrà vedere quello che hai creato.

Utilizzando invece programmi alternativi (tipo appunto OpenOffice.org) questo problema non si pone perché i file generati sono liberi da vincoli e le specifiche pubbliche (oltretutto OOo è un programma gratuito, cosa non da poco visti i prezzi dell'office tradizionale). Ciò significa che se tra 200 anni qualcuno vorrà vedere quello che crei oggi o OOo e il suddetto origramma non esisterà più, qualsiasi programmatore, conoscendo le specifiche di ciò che hai creato, potrà sempre scrivere un software in grado di leggere ciò che hai creato.

Bene, il pistolotto è finito. Spero di non essermi dilungato troppo.

In sostanza, comunque, per adesso stai tranquilla: nessuno ti impedirà di aprire i tuoi file. Quando ciò avverrà stai tranquilla che ti avviserò prima io dal mio blog. :)

Ciao.

Sbronzo di Riace ha detto...

Alcune critiche al mondo linux sono condivisibili. Ad esempio non capisco perchè una distribuzione come Knoppix 4 (vecchia) è in grado di far funzionare autonomamente la scheda audio del mio pc mentre suse 9 (più recente) no. Qui non è un problema di driver non sviluppati ma di chi realizza la distribuzione. Una vera versione base di linux dovrebbe esistere, poi ognuno se la personalizza come vuole. Non va bene dover provare varie distribuzioni per trovare quella che fa al caso tuo o trovare i pacchetti software adatti alla tua distribuzione.

Andrea Sacchini ha detto...

> Alcune critiche al mondo linux sono condivisibili.

Certo che sono condivisibili. Il sistema operativo perfetto ancora non l'hanno inventato.

> Qui non è un problema di driver non sviluppati ma di chi realizza la distribuzione.

Dunque, non conosco il caso specifico e quindi sorvolo. In linea di massima lo scenario che si presenta è questo: le aziende produttrici di hardware (stampanti, scanner, schede audio, video, ecc...) tendono a non rilascire (per pigrizia, snobismo, poca voglia di investire, ecc...) i driver per Linux. Ne consegue che gli utilizzatori del pinguino si affidano ai programmatori open source, i quali attraverso sofisticate e tutt'altro che semplici operazioni di reverse engineering cercano di aiutare i linuxiani a far funzionare il loro hardware.

Questa operazione è molto difficoltosa, complessa e piena di ostacoli "burocratici" (violazioni di copyright sul software, ecc...), per cui il tempo necessario può anche essere piuttosto lungo. Quando le aziende decideranno di prendere in considerazione anche gli utenti del pinguino e rilasceranno i driver anche per Tux, tutto sarà molto più semplice, anche per la tua scheda audio.

Anonimo ha detto...

Avevo frainteso perchè pensavo al sistema operativo, e ciò mi ha portata direttamente ai famigerati lucchetti di Vista.
Credo di aver capito ciò che hai detto di MS Office. Io ho OOo, e infatti con questo è possibile aprire, o inviare, un file anche in formato .doc, mentre con Office forse non è ancora possibile fare altrettanto con un file .odt.
Per quanto riguarda i programmi, credo che l'importante sia poter scegliere (proprietario, Open Source, o altro) in base alle nostre esigenze e/o possibilità.
"Poter" scegliere significa, per me, "saper" scegliere, e ciò comporta almeno un minimo di conoscenza, nonchè la volontà di rincorrere questa conoscenza.
Ho letto tutto l'articolo del prof. Davoli dalla homepage di questo blog (http://www.nonsiamopirati.org/manifesto.html) e l'ho trovato straordinariamente attuale, nonostante sia del 2005.
Mi trovo d'accordo con ciò che dice, soprattutto riguardo, appunto, la "conoscenza".
E forse ciò che ho detto per i programmi, alla fine, può valere anche per i sistemi operativi.
Ciao
Michela

Andrea Sacchini ha detto...

> Per quanto riguarda i programmi, credo che l'importante sia poter scegliere (proprietario, Open Source, o altro) in base alle nostre esigenze e/o possibilità.

Certo, se poi questa scelta è fatta sapendo che esistono programmi liberi e gratuiti che sostituiscono nel migliore dei modi moltissimi di quelli chiusi e costosi in circolazione, basta fare 2 + 2.

> Ho letto tutto l'articolo del prof. Davoli dalla homepage di questo blog

Sì, quella pagina è straordinaria. E' un mio piccolo punto fermo.

Ciao.

schrodcat ha detto...

Michela,
Mi dispiace averti allarmato. Il mio discorso era rivolto prevalentemente alle aziende, le quali producono quantità enormi di documenti, hanno tanto a cuore la loro filosofia proprietaria e non si preoccupano di questo aspetto, diciamo così, legale della faccenda. Per l'utente privato la faccenda è meno importante. Poi è ovvio che ogni documento resta tuo, ma il fatto è che in alcuni casì è, diciamo così, criptato, e la chiave di decrittazione può non essere pubblica ma essere data in affitto. Il file resta tuo, ma senza chiave che ci si fa? All'atto pratico come dice Andrea non abbiamo più motivo di preoccuparci, si è ovviato, ma da un punto di vista di principio lo trovo quantomeno anomalo.

Quello che però mi sembra appropriato far notare è come a volte certi windowsiani, con fare a mio parere superficiale, sbeffeggiano un po' i programmatori del mondo dell'Open Source, rappresentandoli quasi come degli anarchici del mondo informatico. Nulla di più lontano dal vero. Un esempio è proprio quello di cui si sta parlando, OpenOffice, che consente appunto di ovviare al problema di cui sopra: la licenza del software delle sorgenti chiuse di MO. È proprio per merito di quei programmatori se, appunto, ci è possibile ovviare in linea di principio a questo "inconveniente". Fosse stato per Microsoft e la sua politica di mercato, e se il mondo informatico fosse stato passivo al suo cospetto, in questo momento ci troveremmo in una situazione che io, dal punto di vista del progresso tecnologico, considererei difficile abbuonare. Il progresso è di tutti, farne una faccenda proprietaria con ogni sorta di trucco di mercato che limiti le possibilità di sviluppo della collettività lo trovo poco lodevole.

Se Microsoft ora sembra aprirsi un po' verso l'Open Source è perché ha dovuto prendere atto di una situazione di fatto e non può più farne a meno, ma non rientrava certo nei suoi piani originari.

Venendo per un attimo alla questione OpenOffice. Sicuramente è una ciambella di salvataggio (e molto più) nel discorso delle licenze, per chi ha Windows. Tuttavia se uno ha, per esempio, un file di presentazione redatto in modo molto articolato, OOo può avere problemi a leggerlo correttamente nella sua interezza, e può essere necessario perderci del tempo per sistemare il file. Il file non va perduto, ma il tempo è denaro.

Molti altri formati Michela (di foto e altro) sono estranei al problema della licenza, per cui non ci si deve preoccupare: Microsoft non ha l'esclusiva dell'intero mondo delle estensioni, anzi.

Infine, avevo pensato la stessa cosa di Andrea, e penso ad un futuro. Tendiamo a dare per scontato che ci tramanderemo tutte le informazioni di generazione in generazione. Non so tra duecento, ma certamente tra migliaia di anni tante persone potrebbero trovarsi a sbattere la testa per scoprire cosa accadeva nel mondo in questi decenni.

Su Mac Andrea, a dopo.

Anonimo ha detto...

Ciao Schrodcat, credo che il mio allarmismo sia un sintomo della mia crescente sfiducia nei confronti di MS... ;)
Ti ringrazio per la premura, e apprezzo l'obbiettività con cui tutti affrontate il tema dell'Open Source, che pure vi sta a cuore, dimostrando quindi più concreta affidabilità.
Grazie ancora per l'attenzione e ciao a tutti.
Michela

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe sapere da chi usa Linux se un pc con Linux è più veloce dello stesso con Windows Xp: non mi riferisco al fenomeno di "invecchiamento" del registro di sistema di windows che col tempo rende il pc lento, m riferisco proprio all'esecuzione di comandi e programmi (ad es. Firefox, Thunderbird, Openoffice, ecc.).
Grazie! BigFab.

schrodcat ha detto...

Attendo anche io con trepidazione la risposta di Andrea a questa domanda. Lui ha più esperienza recente di me ma, come si dice, penso proprio di sapere la riposta giusta e gustosa a questa domanda...

Per mia esperienza posso dire quali programmi vanno lenti su Linux, o perlomeno andavano lenti un tempo: guardacaso proprio gli emulatori di pacchetti Microsoft come Office. Per ovvi motivi direi.

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, innanzitutto vi devo dire che mi tocca andare un pò a memoria, perché ormai su Windows ci capito di rado.

Devo comunque dire che grosse differenze per quanto riguarda i tempi di esecuzione non ne ho trovate. Sul Linux che utilizzo attualmente (Mandriva 2007) l'openoffice.org si avvia più velocemente dell'equivalente installato su xp, quello sì, mentre invece con firefox non ho notato grosse differenze.

La differenza da segnalare, semmai, è che su Linux grossi rallentamenti non ci sono col passare del tempo, mentre ricordo che su xp questo inconveniente si presentava.

Per quanto riguarda gli emulatori, ho fatto girare tramite Wine, qualche tempo fa, alcune piccole applicazioni per win32 (piccoli giochini tipo tetris e simili), ma ho lasciato perdere: troppo lenti.

In ogni caso bisogna sempre tenere conto delle caratteristiche della macchina su cui girano i programmi. La mia è piuttosto vecchiotta (1.7 GH cpu e 256 MB ram, recentemente aggiornati a 512), sarebbe interessante fare questo test su macchine più performanti.

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