lunedì 19 marzo 2007

Antidoping agli studenti e divieto di usare i telefonini. Per colpa di chi?

Dubbi, perplessità e qualche riflessione su queste due proposte, partorite in questi giorni da due dei nostri solerti governanti

A distanza di breve tempo uno dall'altro, i ministri Amato (Interno) e Fioroni (Pubblica Istruzione) se ne sono usciti ognuno con una provvedimento che riguarda i giovani. Il primo, penso provocatoriamente, ha proposto di sottoporre al test antidoping gli studenti che escono dalle scuole, e il secondo ha emanato una direttiva con la quale obbliga studenti e docenti a tenere il cellulare spento durante le lezioni e la normale attività didattica.

Partiamo dalla prima proposta. Amato ha sicuramente voluto, con questa idea, lanciare un segnale forte e sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema che è purtroppo reale, la cui diffusione va ben al di là di quello che si può comunemente pensare. La cocaina è diffusissima, e non è più quella "droga dei ricchi" che andava di moda 20 o 30 fa tra i "vip", ma è oggi alla portata di tutti (studenti compresi). Quindi, tutto sommato, l'idea del Ministro dell'Interno non mi pare sia da condannare in toto, soprattutto se attuata (come da lui stesso dichiarato) con lo scopo di sensibilizzare più che altro le famiglie dei giovani che ne fanno uso (che molto spesso sono all'oscuro).

Come dicevo, la proposta in sé mi sembra passabile (pur con qualche riserva); quello che mi piacerebbe sapere, però, è se Amato questo test l'ha fatto. Visto infatti quello che è successo appena qualche mese fa in Parlamento, dopo i casini combinati dalle Iene, qualche dubbio permettete che l'abbia anch'io?

Con Fioroni, invece, sono completamente d'accordo. Anzi, io sarei per obbligare gli studenti a lasciarli a casa i telefonini. Sì, lo so, i genitori sono più tranquilli se il proprio pargolo ce l'ha con sé: sono rintracciabili sempre e questo è sicuramente motivo di tranquillità per entrambi. Ogni tanto però mi chiedo come abbiamo fatto a sopravvivere noi, che non ce l'avevamo.

In ogni caso, al di là di tutto, c'è un'altra ottica sotto la quale si possono inquadrare questi due provvedimenti: la resa delle famiglie. Penso di non essere il solo a vedere in queste azioni una specie di "ultima spiaggia", un tentativo di mettere una pezza - per quanto posticcia e tardiva - per tentare quantomeno di arginare il buco educativo di cui sono vittime i nostri giovani. Scusate, ma l'uso intelligente del telefonino e il principio basilare che usare droga è da cretini non sono concetti che dovrebbero essere inculcati dai genitori? C'è bisogno che lo dica un Ministro?

2 commenti:

  1. Sì, certi principi dovrebbero essere inculcati dalle famiglie.
    Anche io approvo Fioroni, ma tutto questo significa che forse siamo alla frutta. Che tristezza!
    Ammetto che la necessità e la giustezza di questo provvedimento mi deprime.

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  2. > "Sì, certi principi dovrebbero essere inculcati dalle famiglie."

    Già, dovrebbero...

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