mercoledì 21 febbraio 2007

Word e OpenDocument

Probabilmente, ai più, questa notizia dirà poco o niente. Ma, viceversa, per chi come me è appassionato di informatica (e soprattutto di libertà informatica), rappresenta un avvenimento di un certo rilievo. Come già segnalato da Paolo Attivissimo nel suo blog, il più utilizzato word processor del pianeta, Microsoft Word, è ora in grado di gestire correttamente il formato OpenDocument, lo standard già utilizzato da tempo dalla suite gratuita e libera OpenOffice.org.

Due righe veloci di spiegazione per chi non avesse idea di cosa sto parlando. Il noto programma di videoscrittura Microsoft Word ha un formato proprietario, il che vuol dire che si tratta di un programma a sorgente chiuso (closed source) protetto da un brevetto commerciale. Quando ci rechiamo in un negozio e acquistiamo la suite Office di zio Bill, in realtà non compriamo il programma, ma la licenza di usarlo. In altre parole Microsoft concede a noi utenti il diritto di usarlo (licenza) ma di fatto il proprietario è sempre lui, che rimane a tutti gli effetti titolare del copyright e dei diritti. Questo comporta che a suo insindacabile giudizio la suddetta licenza può essere revocata, oppure può subire un aumento di prezzo delle versioni successive, cosicché siamo obbligati a pagare per aprire i file generati con quel programma.

Ciò, come naturale conseguenza di questo per certi versi aberrante meccanismo, significa che i file e i documenti che creiamo con Word (quelli con la famosa estensione .doc) non sono di fatto totalmente nostri, in virtù appunto del fatto che sono correttamente apribili e gestibili solo dallo stesso programma che li ha generati (Word, appunto).

Con OpenOffice.org, il programma col quale ho scritto i miei due libri e col quale gestisco il mio sito internet, questo problema non si pone, perché si tratta di un programma a codice sorgente aperto (open source), e i file generati hanno le stesse caratteristiche del programma di origine. Ciò significa che un documento creato in questo formato sarà sempre apribile e gestibile con qualsiasi programma, anche tra 200 anni, e anche se OpenOffice.org in tale data non esisterà più. E questo per il semplice fatto che essendo il mio documento a codice aperto e con le specifiche pubbliche, qualsiasi programmatore potrà creare un programma per leggerlo.
Bene. Da oggi, come dicevo, il formato OpenDocument è gestibile correttamente anche da Word grazie a un piccolo plugin scaricabile da qui.

Chi mi conosce da un pò sa che non nutro grosse simpatie per Microsoft, anche se questa "lieve antipatia" non è rivolta principalmente ai suoi prodotti, ma al suo modus operandi. Va dato atto a zio Bill, invece, questa volta, di aver fatto un grosso passo in avanti. Passo che consentirà di abbattere alcune (non ancora tutte) delle barriere informatiche che esistono nella gestione dei vari formati. Un passo avanti verso un formato che sia finalmente universalmente utilizzabile.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea.

non vorrei sbagliare e, soprattutto, non vorrei deluderti, ma zio Bill piu' che cebsurare la rete alla figlia, non ha fatto alcun passo in avanti. Eh si, l'add-on di cui parli non l'ha mica sviluppato Microsoft! Si trova su soundforge, ha il sorgente aperto ed e' stato sviluppato da programmatori indipendenti.

Che dire? Il lupo perde il pelo ma non il vizio! Forse zio Bill cambiera' solo il prossimo 30 febbraio...

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, però va dato atto a zio Bill di avere ultimamente fatto dei grossi passi in avanti verso l'apertura dei formati del suo office, a cominciare dal famoso Open XML integrato nella versione 12 di Office.

Il fatto, ora, che tramite il plugin di cui parlavo nel post sia possibile creare documenti aperti partendo da Word (con l'avallo di M$), va secondo me salutato come un fatto positivo.

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