lunedì 12 febbraio 2007

Storie di automobili

Leggevo poco fa questo interessante articolo di Romy, e, sempre in tema di automobili, ho trovato questa interessante (si fa per dire) notizia su Promiseland. Siamo il paese che ha più macchine pro-capite a livello europeo. Nella maggior parte delle città italiane, infatti, si è superata la quota di 500 macchine ogni 1000 abitanti.

Ogni tanto mi capita, per lavoro o necessità, di recarmi nella vicina Rimini. Il traffico veicolare qui ha raggiunto già da anni livelli da manicomio: file interminabili di auto ai semafori, parcheggi pressoché introvabili. La via Emilia, la statale che collega Rimini a Santarcangelo, è per la maggior parte della giornata un serpentone quasi ininterrotto, composto da autovetture con un solo conducente, mentre i mezzi pubblici (che pure ci sono) viaggiano praticamente vuoti.

Parlavo di questa cosa l'altro giorno con Chiara, e convenivamo entrambi di come sia peggiorata nel corso del tempo la situazione. A nulla è valso costruire rotonde su rotonde. C'è poco da fare: le macchine sono sempre quelle (anzi aumentano) e fluidificare in certi punti il traffico significa solo accumularlo al semaforo successivo. La pubblicità, poi, ci mette del suo. Guardate questa, per esempio, e ditemi cosa se ne farebbe uno a Rimini, o in qualsiai altra grande cittò, di un'auto con più di 400 cavalli.

Una volta, quand'ero più giovane, amavo anch'io l'auto, mi piaceva, mi faceva sentire libero: stare in mezzo al casino non mi pesava. Da tempo non più, oggi è diventata un'agonia: quando ci carico le mie figlie dopo 10 minuti si addormentano. La uso ancora solo a causa del mio lavoro (purtroppo all'orario in cui inizio io a lavorare non passano mezzi pubblici).

Boh. Sarà che siamo un popolo di pigri, sarà l'abitudine, sarà che ormai consideriamo l'auto un prolungamento fisiologico del nostro corpo, sarà che uscire la mattina presto d'inverno quando piove fa diventare naturale infilarsi in macchina e accendere il riscaldamento. O forse tutte queste cose insieme.

Mah...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' verissimo quello che scrivi a proposito del fatto che i mezzi pubblici sono spesso vuoti. Lo sperimento dove vivo: il comune ha acquistato autobus di ultima generazione, belli, grandi e oltretutto (si dice) poco inquinanti, ma si riempiono soltanto negli orari in cui viaggiano gli studenti delle scuole superiori. In pratica tra le 7 e le 8 della mattina e alla fine delle lezioni, verso le 13.
Nell'arco della giornata sono semivuoti, però le strade sono stracolme di auto e di gente nervosissima alla guida.
E' ovvio innervosirsi, non è un ritmo di vita a misura d'uomo. Da giovanissimi un po' di caos può senz'altro piacere a tutti, ma quando si cresce un po' i gusti cambiano. :)

Andrea Sacchini ha detto...

> "Da giovanissimi un po' di caos può senz'altro piacere a tutti, ma quando si cresce un po' i gusti cambiano. :)"

Sottoscrivo pienamente. :)

Ritrovamenti

  Ho tr ovato, semisepolto nella libreria di mia mamma, questo libro. Non ho la più pallida idea di chi sia Gaspare Gozzi. Gliel'ho most...