martedì 6 febbraio 2007

Clemenza per Posonov (e per il Corriere)







Ovviamente non si tratta di Apple, visto che la casa di Redmond è notoriamente quella di zio Bill, e cioè Microsoft. Approfitto comunque di questa clamorosa svista del Corriere (che probabilmente quando leggerete questo articolo sarà già stata corretta) per segnalare la curiosa e per certi versi singolare vicenda accaduta a tale Alexander Posonov, professore in una scuola di un piccolo paesino degli Urali.

Il professore in questione, come riportato anche da Webnews, rischia di essere internato per 5 anni in un carcere siberiano; e a questo si aggiungerebbe una multa di circa 10.000 dollari, che in Russia non sono bruscolini (specialmente per un insegnante). E tutto ciò a causa del gravissimo reato del quale si è macchiato il suddetto professore: e cioè l'utilizzo, nella scuola, di software di zio Bill senza regolare licenza.

A nulla sono valse le giustificazioni dell'insegnante, il quale asserisce la sua totale buona fede in quanto i software in questione sarebbero giunti all'interno della scuola già preinstallati su componenti hardware provenienti dall'esterno. E a nulla è valsa la lettera spedita di persona da Mikhail Gorbaciov a Bill Gates pregandolo di intervenire in prima persona in difesa del professore. Zio Bill, infatti (come era prevedibile), ha risposto picche, delegando piuttosto "pilatescamente" l'intera questione alla giustizia russa.

Curiosa questa cosa. Se infatti si considera il fatto che se il professore fosse colpevole si sarebbe macchiato dello stesso reato del quale si sono macchiati (e si macchiano tuttora) milioni (miliardi?) di utilizzatori in tutto il mondo, zio Bill non solo avrebbe dovuto intercedere ritirando la causa (facendo così una figura sicuramente più dignitosa di quella che ha fatto), ma avrebbe dovuto addirittura ringraziarlo. Se infatti a qualcuno non fosse ancora noto, ricordo che Microsft e prodotti collegati (ad esempio M$ Office) sono diventati lo standard mondiale nei rispettivi settori proprio grazie alla pirateria software, che M$ ha sempre finto di combattere ma che in realtà ha permesso la diffusione che conosciamo dei suoi prodotti.

Naturalmente, a scanso di equivoci, preciso che non voglio dare l'impressione con questo articolo di essere favorevole alla pirateria software, anzi. A maggior ragione considerando che la quasi totalità dei programmi e dei sistemi operativi proprietari in circolazione hanno il loro equivalente open source che spesso e volentieri è di qualità superiore ai più blasonati programmi che utilizziamo normalmente.


Aggiornamento 07/02/2007

Mi sono accorto adesso (14,20) che la pagina del Corriere che ho linkato non è raggiungibile. Evidentemente si sono accorti della gaffe e stanno cercando di rimediare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il comportamento di microsoft mi pare assai stupido: oltre a farsi una pubblicita' pessima (sto pensando seriamente di passare a linux, anche dopo tutti i problemi e le questioni su Vista) se una scuola utilizza prodotti MS poi gli studenti sapranno usare prodotti MS e le aziende per cui lavoreranno dovranno comprare prodotti MS....
Ad esempio se non sbaglio la licenza di Matlab per le universita' ha un prezzo poco piu' che simbolico mentre quella per i privati arriva a parecchie migliaia di euro

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, in definitiva il discorso è quello. M$ è di fatto lo standard per i motivi che sappiamo, ma qualcosa si sta muovendo nel verso giusto: vedi ad esempio la progressiva affermazione di programmi tipo Firefox, OpenOffice.org, ecc...

Mi sembra che siano dei segnali piuttosto incoraggianti.

schrodcat ha detto...

Anonimo ha centrato il problema: perché Bill sarebbe dovuto intervenire? In fondo il suo scopo l'ha raggiunto: tutti quegli studenti useranno Windows, cosa può importare a lui dell'insegnate? Una scolaresca ammaestrata varrà bene una carcerazione...

(peccato però che ora altri insegnanti lì se ne guarderanno bene di fare altrettanto. Spero che ciò allora li spinga ad insegnare come utlizzare il computer usando software libero)

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