lunedì 22 gennaio 2007

La dipartita dell'Abbé Pierre

Chi segue da un pò di tempo quello che scrivo, avrà capito che non condivido alcune (molte) posizioni della Chiesa riguardo a molti aspetti della vita civile e politica del paese. Ma non ce l'ho in particolare coi preti: non sono un anticlericale in senso stretto. Ce l'ho con quelli che dall'alto della loro posizione continuano a fare proclami e a dare direttive (il più delle volte insensate e completamente avulse dalla realtà) su come dovremmo comportarci, come dovremmo agire, cosa sarebbe meglio per noi, ecc...

Ieri ci ha lasciato uno, un religioso, che non era niente di tutto questo: l'abate Pierre (biografia). Henri Groues (questo il suo vero nome) apparteneva a quella categoria di religiosi che non ha raggiunto la notorietà con le chiacchiere, ma coi fatti, a cominciare dal salvataggio di tantissimi ebrei e polacchi dallo sterminio nazista attraverso la falsificazione di passaporti, alla condotta in salvo di molti perseguitati dalla Gestapo attraverso le Alpi. Poi divenne partigiano, contribuendo attivamente alla liberazione della Francia dal nazismo, fino a diventare egli stesso ricercato dalla Gestapo, la famigerata polizia politica di Hitler.

Difficile e quasi impossibile elencare in un post tutto quello che ha fatto questo prete "controcorrente" (e dalla vita a volte non proprio ligia ai dettami ecclesiastici). Se avete un pò di tempo date una letta alla sua biografia che ho linkato sopra oppure girate un pò su Google. E poi provate un pò a fare un paragone coi vari Ruini e company, così, giusto per vedere la differenza tra chi chiacchiera e chi "fa".

3 commenti:

  1. L'abate Pierre ha svolto opere encomiabili.
    Ma non sono pochi gli ecclesiastici che si danno da fare per il prossimo, anche se nessuno ne parla, anche se i più restano sconosciuti alle masse. Ecco perché non è ragionevole essere anticlericali "di professione", per partito preso, e perciò condivido la tua posizione.
    Gli uomini di Chiesa sono appunto uomini, esseri umani, e perciò hanno pregi e difetti come noi tutti: ne esistono di buoni, di bravi, di onesti, di mediocri, di pessimi.
    Personalmente sono contraria a demonizzare la Chiesa in blocco proprio per questo motivo.
    E alcuni ideali cristiani non sono da gettare via...ma il discorso sarebbe troppo lungo.

    Off topic, ma non troppo: sai che è nata la "Clericus cup"? E' il campionato di calcio degli ecclesiastici, che, se non ricordo male, prevede la formazione di 16 squadre (ma sul numero potrei sbagliare), fatte da seminaristi di tutto il mondo. Ci sarà anche la nazionale del Vaticano e quella delle Guardie Svizzere. La coppa sarà consegnata a giugno dal Cardinal Bertone, almeno così ho letto. :)

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  2. Romina: "Personalmente sono contraria a demonizzare la Chiesa in blocco proprio per questo motivo.
    E alcuni ideali cristiani non sono da gettare via..."


    Ci sono alcuni valori che sono comuni alla Chiesa come al mondo laico, questo è innegabile. Ciò è vero ad esempio quando si parla di cose tipo fratellanza universale, rispetto, tolleranza, amore. Non sono questi i motivi per cui un pò ce l'ho con Ruini e il suo "entourage". Quello che mi dà fastidio è la continua ingerenza nella vita politica dello stato.

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  3. Anch'io sono contraria all'ingerenza della Chiesa nella vita dello Stato. Il mio ideale sarebbe proprio "libera Chiesa in libero in Stato": le leggi dello Stato dovrebbero essere totalmente ispirate a principi laici.

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